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JACK WHYTE
La pietra del cielo [I]  (Le cronache di Camelot)
Caio Publio Varro è un veterano delle legioni africane, ritirandosi a fare il fabbro nella Britannia romana del IV secolo. Politico suo malgrado e amante esuberante, è il genere di persona che vorremmo tutti avere accanto durante un'avventura pericolosa. Suo nonno aveva forgiato una spada e un pugnale con il ferro estratto da una misteriosa "pietra caduta dal cielo", armi che si conservavano affilate e lucenti come nessun'altra. Caio prosciugherà un intero lago per trovare la spada che diverrà la leggendaria Excalibur. Whyte ha infatti risolto dopo 1.500 anni, e senza ricorrere a magia o misticismo, il mistero di come la spada della leggenda di Artù sia finita dentro alla roccia, e di come il futuro re l'abbia estratta. Ecco gli 80 anni che precedettero la caduta dell'impero romano in Britannia, narrati con grandissima fedeltà storica in un succedersi senza fiato di eroici combattimenti, tesori nasosti e fughe dell'ultim'ora.

La spada che canta [II]  (Le cronache di Camelot)
L'impero va disintegrandosi e la Britannia Romana sta per inabissarsi nella lunga notte dei secoli bui. Barbari, venuti dal Nord, invadono l'isola da oriente e da settentrione, mettendola a ferro e fuoco. Un uomo e una donna - Publio Varro e sua moglie Luceia - si battono per costruire un ultimo baluardo di legge e conoscenza davanti al buio che avanza. I due non possono saperlo ma un giorno - molti anni dopo la loro morte - il rozzo fortino che difendono con il sangue diverrà la reggia di Camelot, poiché Publio è nientemeno che il bisnonno del futuro re Artù.

La stirpe dell'aquila [III]  (Le cronache di Camelot)
Britannia. V secolo. Nel fortino di Camelot, la civiltà romana resiste agli assalti delle tribù barbare. Il nuovo comandante dell'insediamento è Merlino, un capo giusto e capace, in cui tutti, celti e romani, confidano. Merlino è la guida, il sottile stratega, Suo cugino, Uther Pendragon, futuro re di Artù, è il guerriero instancabile. Sono nati lo stesso giorno, sono come due facce di un'unica moneta. Se qualcuno vuole impadronirsi della colonia deve riuscire a separarli.

Il sogno di Merlino [IV]  (Le cronache di Camelot)
Una barca che vaga alla deriva di fronte alle coste della Cornovaglia. A bordo, stanchi e affamati, un uomo e un neonato: Merlino Britannico e il piccolo Artù di Pendragon. E' il drammatico inizio del romanzo dedicato all'infanzia del leggendario "alto re" di tutta la Britannia, futuro guardiano della mitica Excalibur. Accompagnato da Merlino, Artù attraverserà la turbolenta Britannia del V secolo. Ma il vero protagonista di questa versione del famoso ciclo arturiano è proprio Merlino, che farà sogni premonitori, si innamorerà, contrarrà la lebbra e combatterà ogni sorta di nemici, da quelli esterni alla Colonia di Camulod a quelli, ben più pericolosi, che credeva suoi alleati.

Il forte sul fiume [V]  (Le cronache di Camelot)
Navigando verso nord per tutto il Mare d'Irlanda, Merlino ed il giovane Artù arrivano nel porto neutrale di Ravenglass, il cui re è Derek, l'uomo che ha ucciso il padre di Artù e violentato sua madre. Merlino deve soffocare l'odio che porta a quell'uomo e confrontarsi con lui per trovare rifugio sicuro per sè e il suo protetto. Nascosto in un vecchio fortino abbandonato dai Romani, Merlino deve non solo proteggere il giovane dai tanti nemici, ma riuscire a trasformarlo nell'uomo che un giorno sarà degno di divenire Alto Re di tutta la Britannia e di brandire, cn coraggio e saggezza, la mitica Excalibur.

Il segno di Excalibur [VI]  (Le cronache di Camelot)
L'apprendistato di Artù è ormai giunto al termine, ma congiure e intrighi si susseguono. Merlino cade in una terribile imboscata dalla quale ritorna trasformato nel personaggio di innumerevoli leggende: il terribile stregone. Solo lui saprà liberare le terre a ovest di Camelot dal deforme e gigantesco mostro Carthac, solo lui sarà in grado di far estrarre ad Artù la mitica Excalibur dalla roccia e diventare così Alto Re di tutta la Britannia. Ma dure prove lo attendono.

Le porte di Camelot [VII]  (Le cronache di Camelot)
Un macabro benvenuto aspetta Veronica Varro al suo arrivo in Cambria, regno del suocero di Ullic. Gabbie di legno sospese su un'enorme fossa di fuoco e all'interno di esse centinaia di uomini destinati a bruciare vivi. L'orrore di quella notte strappa a Veronica una muta promessa: avrebbe sottratto il figlio a quella barbarie. Così l'infanzia di Uther, futuro padre di Artù, trascorre divisa tra l'oscura e rude Cambira e Camelot, la raffinata corte moderna. Al suo fianco, il cugino Merlino, inseparabile amico e compagno di giochi. Ma la vita ben presto gli imporrà una difficle scelta.

La donna di Avalon [VIII]  (Le cronache di Camelot)
Merlino pensava di proteggere cassandra da ogni pericolo nascondendola fra le nebbie. Si sbagliava. Mentre la Cambria si prepara alla guerra, sarà Uther a fare le spese del suo odio ...Da quando la corte di Camelot risuonava dei loro giochi da bambini, Uther e Merlino sono stati amici e compagni inseparabili. Una volta cresciuti, c'è stata solo una persona che Merlino abbia amato più del cugino: sua moglie Cassandra. Alla morte di lei, avvenuta per mano di un assassino sconosciuto, i sentimenti di Merlino verso il cugino, che egli ritiene colpevole dell'omicidio, si tramutano in un odio tanto profondo quanto era stato forte il suo affetto.Oltre a questo episodio, che lo segnerà profondamente, Uther, salito al trono della Cambria, deve affrontare altre difficili prove. L'eterno nemico re Lot di Cornovaglia si prepara a sferrare un attacco combinato alla Cambria e a Camelot e per questo sta cercando di rinsaldare le vecchie alleanze. Ma per farlo ha bisogno di avere accanto l'odiata moglie Ygraine, figlia del re dell'Eire, che Uther fa strategicamente rapire.In un complesso gioco di tradimenti e amicizie, Uther riesce a creare una rete di odio intorno a Lot. A partire proprio da Ygraine che, innamoratasi di lui, tornerà dal marito portando in grembo il frutto del suo amore. E sarà durante l'incalzare della campagna contro gli invasori, tra il furore delle armi, che Uther saprà della nascita di suo figlio, a cui è stato dato il nome di Artù. Da qui inizia la leggenda.

Il cavaliere di Artù [I]  (Io, Lancillotto)
Un vecchio cavaliere franco, accompagnato da una scorta di giovani guerrieri, attraversa lo Stretto della Manica, e sbarca a Glastonbury, dove sorge la più antica 'ecclesia' d'Inghilterra. Gli uomini si addentrano nella zona, attraverso le dolci colline dove non molti anni prima sorgeva il meraviglioso regno di Camelot, il dominio di Artù, la patria della nobiltà e della cavalleria. Il vecchio cavaliere conosce bene questi luoghi: qui ha passato gli anni migliori della sua vita, qui ha combattuto, ha sofferto, ha amato. E adesso "il Franco", come ancora lo chiamano gli abitanti della zona, è tornato per onorare un'antica promessa: dare degna sepoltura al vecchio amico Merlino, e recuperare Excalibur, la mitica spada di Artù, il simbolo di Camelot. Ma sente che non basta: deve fare ancora qualcosa perché la splendida epopea di Camelot non venga dimenticata. Perciò, tornato in Gallia, decide di scrivere la sua storia, sin da quando era un giovane franco spavaldo e coraggioso che tutti conoscevano come Clothar, figlio di Ban. Il giovane Clothar non sapeva nulla, allora, del destino che lo attendeva. Un destino di guerra e amore, di passioni, di amicizia e sangue: il destino dell'uomo che sarebbe diventato Lancillotto, il più caro amico di Artù, e il suo traditore.